Philippe Daverio, esteta e amatore dell’arte nato il 17 ottobre 1949 a Mulhause in Alsazia, è scomparso con grande discrezione il 2 settembre 2020 presso l’Istituto tumori di Milano. L’amore e la grande conoscenza dell’arte gli aprirono le strade dell’Università, dell’editoria, della televisione e della cultura.
Conosciuto al grande pubblico come istrionico conduttore di Passepartout su RAI 3, riuscì a portare con leggerezza l’arte nelle case degli italiani. Arrivò in Italia dopo aver frequentato il Liceo in Francia, con lo spirito del giovane intellettuale che viene a fare il Grand tour nel nostro Paese per regalare ai fruitori la meraviglia di un museo a cielo aperto.
Philippe Daverio e l’Europa
Appassionato di arte e cultura, profondo sostenitore di una cultura europea della quale andava spesso a cercare le radici, riuscì proprio ad imporsi grazie alla sua passione che andò oltre i conseguimenti dei titoli accademici.
Da Winston Churchill a Carlo Magno, passando per Giulio Cesare e Adriano tutto passava attraverso il seme dell’Europa.
Si iscrisse infatti all’Università Bocconi di Milano, presso il corso di laurea in Economia e Commercio, sostenne gli esami, ma non discusse mai la tesi. Parallelamente si occupava di Gallerie d’arte, manifestando così uno spirito di profondo conoscitore dell’arte, ma al tempo spesso imprenditoriale.
Philippe Daverio e le gallerie d’arte: cominciano gli studi e la divulgazione storico-artistica
Nel 1975 inaugurò la “Galleria Philippe Daverio” a Milano in Via Montenapoleone n.6, dedicata all’arte italiana del XX secolo, presso la quale nel 1984 venne anche aperta una libreria d’arte.
Nel 1986 continuò l’attività di gallerista con la “Philippe Daverio Gallery” a New York, anch’essa rivolta all’arte del XX secolo, poi nel 1989 una seconda galleria a Milano in Corso Italia n. 49, con uno spazio dedicato all’arte contemporanea.
Si Specializzò in arte italiana del XX secolo e al suo rilancio internazionale.
Philippe Daverio e l’editoria
Philippe Daverio fonda nel 1981 la sua casa editrice Edizioni Philippe Daverio, pubblica circa una cinquantina di titoli e in accordo con la Mondadori pubblica importanti opere come il Catalogo ragionato dell’opera di Giorgio de Chirico fra il 1924 e il 1929; Catalogo generale e ragionato dell’opera di Gino Severini.
Nel 2011 è uscito il volume Il Museo Immaginato, edito da Rizzoli, e nel 2012 il volume Il Secolo lungo della Modernità, per la stessa casa editrice, con cui nel 2013 ha pubblicato Guardar lontano veder vicino. Esercizi di curiosità e storia dell’arte, seguito a fine 2014 da Il secolo spezzato delle avanguardie. Nel 2015 sono usciti i volumi La buona strada, L’arte in Tavola e Il gioco della pittura, sempre editi da Rizzoli.
Per la casa editrice Giunti di Firenze dirige dal 2008 la storica rivista Art Dossier.
Philippe Daverio, gli incarichi politici e l’attenzione al Patrimonio culturale
L’impegno di Daverio nella cura dell’arte e della cultura diventò concreto nell’attività politica che si svolse a Milano negli anni 90. Dal 1993 al 1997 è stato assessore presso la giunta Formentini con deleghe alla Cultura, al Tempo Libero, all’Educazione e Relazioni Internazionali. Nel 1993 fa ricostruire il Padiglione d’Arte Contemporanea distrutto a causa dell’esplosione della bomba avvenuta in data 27 luglio 1993.
Nel 1994 grazie a un provvedimento della Giunta Comunale si occupò della ristrutturazione di tutto l’edificio costituente il Palazzo Reale ed il suo adattamento a Museo d’arte contemporanea; nel gennaio 1995 fu riaperta al pubblico la Sala delle Cariatidi in occasione della mostra di Richard Avedon da lui curata.
Si è inoltre occupato del restauro del Teatro alla Scala, ed è stato fra i promotori delle fondazioni (Fondazione Teatro alla Scala, Fondazione Pierlombardo, Fondazione dei Pomeriggi Musicali) intese come strumenti di autonomia e di osmosi tra pubblico e privato nelle istituzioni culturali. Promosse e seguì il completamento del Piccolo Teatro e del Teatro dell’Arte in Triennale.
Nel 1995 ha realizzò insieme a Giorgio Strehler una grande rassegna intitolata “Festival dei Teatri d’Europa” nel quale venivano coinvolti i principali teatri europei. Dal 1993 al 1997 organizzò “Grandi Eventi”. Per la prima volta durante il Natale Piazza del Duomo fu animata da una grande pista di pattinaggio su ghiaccio; per la Festa di San Valentino venne aperta al pubblico Palazzo Marino, infine in estate venne realizzata l’iniziativa Milano a cielo aperto, Musiche nei cortili.
Nel 1996, nell’ambito di una serie di interventi del Comune di Milano destinati alla riqualificazione di spazi irrisolti nel centro storico della città, partecipò al nuovo progetto di piazza San Babila con la fontana di Luigi Caccia Dominioni.
Philippe Daverio e l’Università
Philippe Daverio si è spesso occupato anche di strategia ed organizzazione nei sistemi culturali pubblici e privati. Svolse attività di docente per un corso di Storia dell’arte presso lo IULM di Milano e lezioni per il corso di laurea in Comunicazione e gestione dei mercati dell’arte e della cultura; svolse diversi corsi di Storia del design presso il Politecnico di Milano, e dal 2006 fu nominato professore ordinario di Disegno Industriale presso l’Università degli Studi di Palermo.
Si vantò più volte del fatto che non raggiunse la Laurea, ma la sua fu una cultura ampia, appassionata, pragmatica e soprattutto fortemente divulgativa e in grado di arrivare anche ai non addetti ai lavori.
Adoravo e adoro ancora lo stile di Philippe Daverio, un uomo senza tempo, che rendeva semplici concetti artistici complicati e contorti