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Lettura: L’Italia conferma il doppio primato per patrimonio dell’umanità
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ArteCultura

L’Italia conferma il doppio primato per patrimonio dell’umanità

L'Italia mantiene il primato mondiale per i siti patrimonio dell'umanità dell'Unesco, con 60 tesori riconosciuti. Scopri i nuovi ingressi, le sfide di conservazione e le future candidature

Massimo 9 mesi fa Commenta! 3
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L‘Italia mantiene con orgoglio il suo primato nel mondo per il numero di siti patrimonio dell’umanità riconosciuti dall’Unesco. Il nostro Belpaese ora vanta ben 60 siti iscritti, mantenendo il primo posto sia per il totale delle iscrizioni che per i patrimoni culturali, che con la recente aggiunta della Via Appia salgono a 54. I restanti 6 siti sono di tipo naturale, ovvero luoghi di straordinaria bellezza estetica, importanza scientifica o valore conservativo.

Contenuti
Patrimonio dell’umanità: un viaggio nel tempo tra i tesori italianiUn patrimonio da proteggereGuardando al futuro
Patrimonio dell'umanità

Patrimonio dell’umanità: un viaggio nel tempo tra i tesori italiani

Il primo riconoscimento dell’Unesco all’Italia risale al 1979, con le incisioni rupestri in Val Camonica. Questo sito, situato in provincia di Brescia, fu premiato per le sue decine di migliaia di figure incise nella roccia. Successivamente, nel 1980, fu il turno della chiesa e del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano, casa dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Da allora, l’Italia ha visto un flusso costante di nuovi siti riconosciuti, culminato recentemente con l’inserimento della Via Appia e, nel 2023, delle Grotte Carsiche dell’Appennino settentrionale in Emilia-Romagna.

Tra i tanti tesori riconosciuti dall’Unesco, ci sono i centri storici di Roma, Firenze e Napoli, ma anche di Siena, Urbino, San Gimignano e Pienza. Non possiamo dimenticare le meravigliose aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, o i siti unici come Ferrara e il delta del Po e le città tardo barocche del Val di Noto, in Sicilia.

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Un patrimonio da proteggere

Con grandi riconoscimenti arrivano anche grandi responsabilità. L’Unesco ha infatti una sorta di “lista nera” dove inserisce i siti in pericolo, quei luoghi che richiedono maggiori azioni di tutela. Questi rischi possono essere legati all’estinzione di specie, conflitti armati, sviluppo umano incontrollato o semplicemente poca manutenzione.

Un esempio eclatante è Venezia, che ha rischiato più volte di finire in questa lista nera, l’ultima volta nel 2023. La Serenissima è minacciata dalle grandi navi e dall’innalzamento del livello del mare, due problematiche che richiedono un’attenzione costante.

Guardando al futuro

Nonostante queste sfide, l’Italia guarda avanti con ben 32 candidature per nuove iscrizioni. Tra queste, la Cittadella di Alessandria e la candidatura transnazionale per le cartiere d’Europa, con la partecipazione di Pescia in Toscana. Altri siti in attesa di risposta sono Orvieto e l’isola dell’Asinara.

E tu, quale sito italiano pensi meriti di essere il prossimo patrimonio dell’umanità?

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