Conto alla rovescia per la Fondazione Inda. Partirà dal 17 maggio la 57esima stagione che durerà fino al 27 luglio. Dopo due anni di limitazioni dovute alla pandemia, il Teatro greco di Siracusa tornerà finalmente alla capienza piena con un programma ricco di spettacoli, mostre e approfondimenti.
Ti abbiamo già anticipato il cast dell’Agamennone e di Edipo re. Il programma definitivo è stato presentato davanti al Ministro della Cultura Dario Franceschini.
Fondazione Inda: il 17 maggio si parte con Agamennone, regia Davide Livermore
“In quanto archetipo, l’Agamennone eschileo corrisponde alla definizione stessa di “classico”: qualcosa che è esemplare sin dal momento della sua creazione, ma sempre vibrante ed estremamente attuale, motivo per cui va restituito in tutta la sua possanza e forza con un lavoro di altissima filologia. Per “filologia” intendo una coscienza profonda di che cosa fosse la tragedia e di come possiamo tradurne oggi le potenzialità nell’amplificazione, nella presenza della musica, di armonie che sostengono sempre le figure retoriche delle parole. Lo faremo sfruttando, ad esempio, la dodecafonia che, nella sua mancanza di concretezza armonica, nella sua atonalità, offre l’opportunità di scandagliare l’animo umano senza verità emotiva”.
Queste le parole di Davide Livermore a proposito dell’Agamennone. Una tragedia mossa dalla rievocazione del sacrificio di Ifigenia, che in maniera spettrale dà seguito alla spirale di violenze e vendette che come una catena interminabile affligge la dinastia degli Atridi. E’ il desiderio di gloria e potere che porta Agamennone a sacrificare la figlia ed è il fantasma di Ifigenia, in un meccanismo di vendetta, ad armare la mano di Clitennestra.
Fondazione Inda, si prosegue il 18 maggio con Edipo re
“Edipo Re non è un dramma, è IL dramma: i suoi temi e il modo in cui sono sviluppati ne fanno la tragedia a cui tutte le altre
vengono paragonate. L’opera può essere letta come un’istruzione fatalistica all’uomo sulla necessità di accettare un
destino ingiusto, ma può anche essere vista come una celebrazione dell’indipendenza dello spirito dell’uomo, che lo
induce a resistere a quel destino e a combatterlo, per quanto insensato o inutile ciò possa essere”.
Queste le parole di Robert Carsen, regista dell’Edipo re di Sofocle. Il pubblico è a conoscenza della tragedia di Edipo, ma la vive con lui, si immedesima in quella tenace ricerca delle origini che porta ad altro dolore, in tutti quei tentativi di fuggire il destino, che invece si compie. Andare a fondo, indagare se stessi ci costringe a ricominciare.
Fondazione Inda, il 17 giugno Ifigenia in Tauride, di Euripide, regia Jacopo Gassmann
Jacopo Gassmann, figlio minore del celebre Vittorio, sottolinea la problematicità di Ifigenia in Tauride, definita dalla critica come una “escape tragedy”, una tragedia dedicata alla fuga, dove i figli, in questo caso Ifigenia ed Oreste, riscrivono e discutono il percorso dei padri. Euripide, che dei tre tragediografi è il più moderno, descrive nella sua tragedia un momento di crisi della cultura ateniese.
Il testo è pertanto caratterizzato da numerose domande e contraddizioni, la Tauride si rivela una terra ambigua, caratterizzata da sogni ingannevoli, falsi rituali. Euripide spinge lo spettatore a porsi delle domande, poichè parte dall’Orestiade di Eschilo, ma rende problematici e mette in discussione i fatti già noti al pubblico.
“Euripide, il filosofo della scena, conosceva bene i sofisti e scrisse questo dramma straordinariamente denso e problematico in un momento di profonda crisi della cultura e della società ateniese. Ifigenia inTauride è infatti un testo costellato di domande e contraddizioni, a partire dalla sua natura stilisticamente ibrida. È una tragedia scura e inquieta che si trasforma improvvisamente in una “escape tragedy”, una sorta di fuga rocambolesca da una terra dove apparentemente si compiono sacrifici umani ma che, a uno sguardo più approfondito, rivelerà una natura molto più ambigua e sfuggente”
Questo è quanto afferma il regista. Euripide infatti è convinto che la legge naturale sia separata da quella sociale e che solo l’uomo sia responsabile delle proprie azioni. Della sofistica abbraccia il fatto che non vi sia una verità unica, ma che attraverso il dialogo possano nascere delle verità provvisorie. In particolar modo, in altre tragedie come Medea e le Troiane, rappresenta un aspetto della sofistica che è legato alle abilità dialettiche e retoriche dei suoi personaggi, un requisito fondamentale per i sofisti per imporre all’ascoltatore altre parziali verità.
Il cast dell’Ifigenia in Tauride è così formato: nei panni di Ifigenia Anna Della Rossa e in quelli di Oreste Ivan Alovisio. Pilade, il fedele amico di Oreste è interpretato da Massimo Nicolini. Abbiamo inoltre Alessio Esposito (Bovaro), Stefano Santospago (Toante), Rosario Tedesco (Messaggero),
Anna Charlotte Barbera, Luisa Borini, Gloria Carovana, Marta Cortellazzo Wiel, Roberta Crivelli, Caterina Filograno, Leda Kreider, Giulia Mazzarino, Valentina Spaletta Tavella e Daniela Vitale che formano il Coro di schiave greche.
Le scene sono di Gregorio Zurla, Luca Brinchi e Daniele Spanò sono i visual designer, i costumi di Gianluca Sbicca, le musiche sono a cura di G.U.P. Alcaro, il disegno luci di Gianni Staropoli, movimento e coreografie di Marco Angelilli, regista assistente è Mario Scandale, maestro del coro è Bruno De Franceschi.
Gli allievi e le allieve dell’Accademia del Teatro Antico sono coinvolti in tutte le produzioni.
Fondazione Inda: altri eventi
Con Agamennone, Davide Livermore aggiunge un altro capitolo alla trilogia dell’Orestea. Il 6 luglio verrà infatti replicato un successo della scorsa stagione, Coefore Eumenidi di Eschilo e il 9 luglio la trilogia completa dell’Orestea, una coproduzione dell’Inda e del Teatro nazionale di Genova. Attraverso la trilogia dell’Orestea, Davide Livermore esprime il concetto di tragedia come opera d’arte totale e attualizza il concetto di giustizia, la parola chiave che sintetizza il senso dell’opera, le cui vicende non sono altro che la conseguenza di quella catena di orrendi delitti di cui è stata vittima e allo stesso tempo carnefice la dinastia degli Atridi. Ifigenia, sotto forma di fantasma chiederà giustizia per essere stata sottoposta a un sacrificio e armerà la mano della madre, contro suo padre Agamennone, ma Oreste vendicherà a sua volta l’omicidio del padre e pagherà per questo.
Il 20 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del rifugiato si terrà un evento speciale, i cui proventi andranno ai profughi dell’Ucraina.
26 luglio. Il teatro-danza: prima nazionale di Après les Troyennes
Il 26 luglio è prevista la prima nazionale di Après les Troyenne, uno spettacolo di Teatro-danza, con la coreografia di Claudio Bernardo, attivo in Belgio con la compagnia As Palavras. Lo spettacolo è una coproduzione della Fondazione Inda. E’ un omaggio alla regia delle Troiane di Euripide di Thierry Salmon che partecipò nel 1988 alle Orestiadi di Gibellina.
Lo spettacolo mette in relazione le vittime delle guerre, in questo caso le donne troiane con le donne ucraine. Le protagoniste Ecuba, Cassandra, Elena e Andromaca saranno interpretate da danzatrici e da attrici di diversa nazionalità. Sono stati conservati i cori di Giovanna Marini, realizzati per le Orestiadi di Gibellina.
Le mostre promosse dalla Fondazione Inda
Durante la stagione teatrale sarà anche possibile visitare la mostra multimediale a Palazzo Greco, aperta fino a settembre, Orestea atto secondo. La ripresa delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa dopo la Grande Guerra e l’Epidemia di Spagnola.
La mostra curata da Marina Valensise e con la supervisione di Davide Livermore, racconta di un’altra rinascita, quella del Teatro Greco di Siracusa, dopo la Prima Guerra Mondiale e l’Epidemia di Spagnola. La rappresentazione delle Coefore di Eschilo nel 1921, segna questa storica ripresa, favorita dai mecenati dell’epoca.
Le foto in bianco e nero presentano dei momenti di scena delle Coefore, allora rappresentate dalla compagnia Varini-Berti-Masi e le scenografie e i costumi di Duilio Cambellotti.
Dal 4 giugno al 6 novembre presso la Galleria Regionale di Palazzo Bellomo si terrà la mostra Edipo. Lo sguardo in sè. Sia autori moderni, sia autori contemporanei rappresentano la figura di Edipo. Tra questi Arnaldo Pomodoro, Emilio Isgrò, Alfredo Pirri e Mimmo Paladino. L’esposizione è stata possibile grazie alla collaborazione della Fondazione Inda con l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità della Regione Siciliana e Civita Sicilia.
Un Festival e altre iniziative
Riparte dalla XXVI edizione, dopo due anni di chiusura dovuti alla pandemia, il Festival Internazionale del Teatro Classico dei Giovani a Palazzolo Acreide. I veri protagonisti sono gli studenti sia italiani che stranieri, provenienti da Spagna, Francia, Grecia e Tunisia, che mostreranno la loro passione per la classicità con ben 60 spettacoli che saranno in scena dal 15 maggio al 1 giugno.
Inoltre il 24 giugno torna un altro appuntamento che era stato sospeso da due anni sempre a causa della pandemia: Agòn. Dal Dramma classico alla simulazione processuale. Il titolo della serata sarà: “Processo a Edipo. Da eroe a imputato” . L’evento è frutto della collaborazione della Fondazione Inda con The Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights, dall’Associazione Amici dell’Inda, dall’Ordine degli Avvocati.
Il progetto Agòn che è giunto alla XIV edizione ha lo scopo di diffondere la cultura giuridica. Attraverso lo studio delle tragedie greche propone importanti spunti di riflessione e dibattito. La simulazione del processo a Edipo è condotta dal dott. Giovanni Salvi, Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione. La difesa è affidata all’avv. Maria Masi, Presidente del Consiglio NazionaleForense.
La Corte giudicante sarà presieduta dal dott. Pietro Curzio, Primo Presidente della Corte di Cassazione, e sarà composta dal Vice Direttore dell’AGI dott. Paolo Borrometi, dalla dott.ssa Concetta Grillo, componente del Consiglio Superiore della Magistratura e la prof.ssa Loredana Faraci, docente di Storia dello Spettacolo e di Regia all’Accademia di Belle Arti di Catania, il prof. Vincenzo Militello, Docente dell’Università di Palermo e presidente del Consiglio Scientifico Regionale dell’Istituto.
Un Edipo di 50 anni fa: Glauco Mauri
L’attore Glauco Mauri, che 50 anni fa, presso il Teatro Greco di Siracusa, interpretò Edipo, riceverà l’Eschilo d’oro.
Questa stagione è stata resa possibile grazie alla collaborazione della Fondazione Inda con MiC, Regione Siciliana, Unicredit, Erg, Fondazione
Sicilia, Fondazione Claudio Nobis, Associazione Amici dell’INDA. Il Media partner è Urban Vision e viene rivolto un ringraziamento ad Aeroporti di Roma.
Informazioni e prenotazioni
Una stagione ricca di spettacoli ed eventi. Se ancora non hai prenotato il tuo posto nella cavea, vai al sito del Teatro Greco di Siracusa