“Mamma”, la parola più bella sulle labbra dell’umanità.
(Khalil Gibran)
La mamma è un essere speciale, è assurdo il legame che ci lega a lei, è assurdo come il nostro cordone ombelicale non si sia mai astrattamente staccato. La maternità per tutti gli artisti è stata fonte di ispirazione fondamentale per l’espressione dei sentimenti umani nell’arte. Vari artisti tra pittori, poeti, cantautori ecc.. hanno cercato ispirazione e trovato la propria musa nella figura materna, pensando alla propria madre. Da lei tutto è nato, da lei tutto ancora nasce. È la nostra fonte di luce, la sorgente d’acqua, la nostra musa ispiratrice, la nostra forza di volontà.
E nell’arte come nella vita, gli artisti hanno citato e dipinto la maternità come il più alto sentimento divino, ma anche nella realtà nei gesti quotidiani, nel cambiamento del corpo, nell’essenzialità dell’essere.
La maternità della gestualità nell’arte
Gli uomini reggono il mondo. Le madri reggono l’eterno, che regge il mondo e gli uomini.
(Christian Bobin)
Il tema della maternità nell’arte lo conosciamo più nella sua raffigurazione di sentimento “divino”, amore materno irraggiungibile quasi idilliaco, un’emozione extracorporea, proprio perché le prime rappresentazioni artistiche che hanno inizialmente trattato questo argomento provengono tutte dall’arte sacra e cioè dalla figura della Madonna con il Bambino, piena di grazia e di affetto materno nei confronti del suo pargolo.
Caravaggio fu uno dei primi artisti a ribellarsi ai canoni estetici di rappresentazione “materna” pur dipingendo tele di arte sacra. L’estro lo dimostrò nella scelta delle modelle, spesso donne di facili costumi che per l’artista al meglio definivano, delineavano, marcavano il sentimento materno umano che egli catturava all’interno delle sue tele pittoriche.
Col tempo la maternità raffigurata dagli artisti non si focalizzò soltanto sulla scena divina, ma iniziò ad approcciarsi anche al tema sentimentale umano e alla gestualità e al comportamento materno, su una sfaccettatura, quindi, diversa della figura della donna che ci riporta ad un argomento odierno. Uno tra tanti che fece scalpore e divenne oggetto di discussione fu proprio l’allattamento al seno libero e sfrontato.
Si criticano spesso influencer che mostrano ciò sui propri social, ma osservando tele pittoriche come La Tempesta di Giorgione o Mary Cassat, Pablo Picasso, Tamara de Lempicka, Bouguereau si può notare come già pittori dell’epoca vollero affermare come quel gesto profondo, anche se condiviso, appare naturale e puro in quell’intimità che solo la maternità può provare.
Siamo nati dall’amore; l’amore è nostra madre.
(Gialal al-Din Rumi)
Dallo stile dell’Art Decò nasce Tamara Lempicka, donna forte, appassionata, dal temperamento ribelle che sottolinea anche nelle sue tele attraverso linee geometriche e colori dipinti a blocchi che lasciano intravedere la freddezza, la caparbietà, la lotta per i propri diritti.
Quelle stesse linee, quei tratti si smorzano nel momento in cui l’artista ritrae la maternità. Nonostante non abbandoni il suo stile pittorico rappresentando il gesto intimo tanto discusso, negli occhi dipinti dall’artista, la maternità appare dolce, sensibile, delicata, anima e corpo che si connettono col proprio figlio.
Anche Mary Cassat, pittrice statunitense di stampo impressionista, divenne popolare con le sue innumerevoli opere raffiguranti il rapporto tra madre e figlio. La maternità divenne “soggetto” principale nell’arte di Mary Cassat, quadri dove l’ artista dipinse con pennellate delicate e colori tenui, la tenerezza materna senza cadere nel sentimentalismo estremo.
Di tutti i diritti delle donne, il più grande è quello di essere madre.
(Lin Yutang)
Altro genio, altro pittore dei sentimenti nonché dell’animo umano e del realismo pittorico fu William Adolph Bouguereau con il suo capolavoro Alma Parens, epiteto che esprime l’amore genitrice, l’amore materno.
In questa opera pittorica l’artista mostra la donna “imperatrice“, una maternità politica, un’allegoria della propria patria, la madre che allatta i suoi figli, come la patria che nutre e protegge i suoi cittadini.
Con il suo stile classicheggiante che si fonde con quello romantico Bouguereau realizza capolavori dell’arte con perno la presenza femminile. La donna nelle composizioni dell’artista è sempre presente, mostrata a corpo nudo, divina, materna, come una statuaria greca con delicatezza del disegno e l’incarnato della pelle realistico che fanno assumere alle proprie opere bellezza artistica assoluta.
Ma Bouguereau affronta anche temi sociali, temi forti che riguardano la condizione economica nella società. Lo vediamo in La Famiglia indigente o Charity, l’artista mostra una madre affranta dal dolore, stanca, ma che grazie all’amore che prova per i propri figli trova la forza per accudirli nonostante la circostanza.
Presentando la carità ai piedi di una chiesa classicheggiante, Bouguereau nonostante il suo spirito gioioso, si cimentò ad affrontare il tema della povertà. Ispirandosi all’arte sacra e cioè alla struttura piramidale della Madonna con il Bambino e San Giovannino, volle rappresentare la maternità in altre vesti, scovando un’altra faccia della triste realtà. Nonostante gli abiti e la situazione indigente, l’artista che si ispirò alla pittura manierista, rappresentò volti distesi, un dipinto privo di compassione che fu criticato da molti storici. Non a caso il poeta belga Materlink scrisse in una delle sue massime:
Tutte le mamme sono ricche quando amano i loro bambini.
Non esistono madri povere, brutte o vecchie.
(Maurice Materlink)
Altro pittore che rappresentò l’atto gestuale dell’allattamento fu proprio Pablo Picasso, l’artista del cubismo il quale in una sua frase con semplici parole spiegò tutto il suo percorso artistico:
“A quattro anni dipingevo come Raffaello però ci ho messo tutta una vita per dipingere come un bambino”
La mamma è sempre presente in tutte le tappe del proprio figlio ed è proprio questa presenza che a volte la rende scontata, ed è proprio questa presenza che con contraddizione la rende anche punto di riferimento. È casa, è amore puro, è colei che con soli semplici gesti quotidiani e dedizione, insegna la vita ed insegna ad affrontarla.
Nelle tenere rappresentazioni di William Kendall si possono vivere questi gesti, questi pezzi di vita quotidiana naturali per le mamme che accudiscono i loro piccoli. Come anche la tela di Tarbell che immortala nella sua opera, come una fotografia appena scattata, la scena di una madre con il figlio in una gita in barca.
La festa della mamma è la sola festa laica che sia, al tempo stesso, anche spirituale.
(Jean Gastaldi)